Opel AmperaL’elettrica da famiglia digerisce anche la benzinaQuesta berlina a quattro posti è spinta da un motore elettrico. Le batterie bastano per la mobilità cittadina ma, se si vuole andare “al mare”, un motore a benzina sotto il cofano le “ricarica le pile” durante il viaggio. Un concentrato di tecnlogia che, però, si paga caro.Prezzo: € 42.900
Consumo misto: 0/1,6* km/l
Emissioni CO2: 0/40* grammi/km
Euro: 5
(*dati in attesa di omologazione e in modalità “extended range”)
Un’auto “vera”La maggior parte delle auto elettriche sono piccole vetture da città e questo a causa principalmente delle batterie, che sono così costose e ingombranti da non permettere di ottenere un'autonomia elevata, al massimo 150 km: un valore comunque più che sufficiente per girare in città dato che in Europa l’80% dei guidatori percorre meno di 60 km al giorno. Per superare il problema, alla Opel hanno pensato di usare una batteria più piccola, però ricaricabile non solo dalla presa di casa ma anche durante la marcia, grazie ad un motore a benzina che fa da generatore. Si chiama Ampera e si presenta come una filante berlina lunga meno di 4 metri e mezzo, con quattro porte e altrettanti posti.
Uno, due o tre “cuori”Sotto il cofano, troviamo un motore elettrico da 151 CV che si occupa di muovere le ruote anteriori: l’elettricità contenuta nelle batterie basta, secondo la casa, per percorrere fra i 40 e gli 80 km. Per “fare il pieno”, basta attaccare l’Ampera alla spina di casa: secondo la Opel bastano circa 4 ore. In marcia, poi, una volta che le “pile” sono scariche, il motore a benzina si accende, azionando un secondo motore elettrico da 75 CV, che così si trasforma in un generatore di corrente: tiene le batterie costantemente attorno al 25-30% della loro capacità (per non “stressarle”: sono progettate per durare 8 anni o 160.000 km).
Alla guida della Opel Ampera, ci si accorge di questo passaggio solo dal rumore, simile a quando si tiene un piccolo propulsore a benzina leggermente accelerato al semaforo. In questa modalità (chiamata “Extended Range”), secondo la casa, si possono percorrere circa 500 km. A batterie cariche, sopra i 110 km/h, anche il secondo motore elettrico “spinge” assieme al primo (e non perché quest’ultimo manchi di potenza, ma perché così si abbassa il loro regime di rotazione: se è troppo alto sono meno efficienti).
Quando, però, le batterie iniziano a scaricarsi e se siamo ancora sopra i 110 km/h, non solo il motore muove l’unità elettrica più piccola per creare corrente, ma parte di questo moto si trasferisce alle ruote: ecco perché alcuni “accusano” l’Ampera di essere un’ibrida e non un’elettrica pura. Comunque sia, i dati dichiarati (ancora in attesa di omologazione) sono impressionanti, con una media di 62,5 km/l e appena 40 g/km di CO2.
Al posto di comandoUna volta saliti a bordo della Opel Ampera, ci accoglie un posto di guida moderno ma non “spaziale”: tutta la strumentazione principale è racchiusa in uno schermo dietro al volante dove, oltre allo stato di carica delle batterie, viene proiettata anche la velocità e una “pallina verde”: il guidatore imparerà a consumare meno cercando di “tenerla ferma”, evitando accelerazioni improvvise o brusche frenate (indice di una guida poco attenta ai consumi). In un secondo schermo in cima alla consolle centrale, si potranno poi visualizzare i flussi di energia o, alla fine del viaggio, quanto si è stati efficienti nella guida. Il volante dell’Ampera è ripreso dall’Astra e i sedili sono rigidi ma non affaticano.
La leva del cambio va “estratta” dalla consolle centrale ma, poi, presenta le posizioni di un automatico classico (D per avanti, N per la folle, P per parcheggio e L per le basse velocità), benché in realtà non esista un cambio vero e proprio, come su praticamente tutte le auto elettriche. Deludono un po’ i materiali: troppo “plasticosi” e poco piacevoli al tatto (ma l’auto provata era comunque di pre-serie). Una volta accesa l'auto, con un pulsante alla destra del volante, nessun suono invade l’abitacolo, ma appena si accarezza l’acceleratore la Ampera scatta con decisione. Infatti, tutta la coppia è disponibile già da zero giri e non è poca: equivale quella di un buon due litri turbo a benzina. Lo 0-100 km/h dichiarato per la Opel Ampera, infatti, è di soli 9 secondi, nonostante i circa 1800 kg di peso. In movimento, se non fosse per il fatto che l’unico rumore è quello di rotolamento dei pneumatici, si potrebbe pensare di essere alla guida di un’auto normale.
Solo in frenata si avverte leggermente qualcosa di “strano”: infatti, se si accarezza il pedale del freno è il motore elettrico che rallenta l’auto, facendosi trascinare dalle ruote e ricaricando le batterie. Quando, invece, si insiste col pedale, arrivano in aiuto i freni a disco. Chi ha fretta, poi, potrà sempre premere il tasto “Sport”, che aumenta sensibilmente scatto e ripresa.
Spaziosa? sì e noLe batterie della Opel Ampera sono nascoste e non rubano troppo spazio: hanno una forma a “T” e sono sistemate all'interno del tunnel centrale e sotto il divano. A bordo, lo spazio è da auto “normale” e al massimo si potrebbe richiedere qualche cm per le gambe di chi sta dietro. Dove, comunque, anche i più alti stanno comodi. Neanche il bagagliaio delude: i litri dichiarati sono 301 e la forma è regolare. Peccato solo che sia “schiacciato”: un rettangolo largo 101 cm, profondo 79 (144 ripiegando gli schienali posteriori) ma alto solo 39 cm. Il doppiofondo, poi, è occupato dal cavo di ricarica per le batterie e dal kit di riparazione dei pneumatici, mentre la cappelliera è un semplice telo da fissare a quattro gancetti. Infine, anche caricare le valigie non è piacevole: la soglia di carico è a ben 83 cm da terra e c’è uno scalino di 19 cm fra la soglia di carico e il piano del baule.
Nel 2012, ma a che prezzoPer avere l’Ampera, si dovrà aspettare gennaio 2012. Il prezzo, comunque, è già stato fissato ed è probabilmente il vero tallone di Achille di quest’auto: 42.900 euro. In assenza di incentivi (se si esclude l’attuale esenzione dal pagamento del bollo per i primi cinque anni e la riduzione del 75% dal sesto), rischia di essere un grosso scoglio alla diffusione di questa vettura. Allo studio, comunque, ci sono altre varianti di carrozzeria e in futuro potrebbe arrivare anche una versione monovolume, magari derivata dal prototipo Volt MPV5.
Secondo noiPREGI# Consumi. Anche se consumasse il doppio di quanto dichiarato, sarebbe comunque una buona alternativa ai più risparmiosi diesel.
# Spazio. Non è una piccola citycar, come molte delle auto elettriche: un weekend in quattro si può fare senza troppi sacrifici.
DIFETTI# Prezzo. Costa il doppio di alcune berline medie: anche se consuma così poco, la differenza di prezzo non si ammortizzerà praticamente mai.
# Baule. I litri “ci sono”, ma non è sviluppato in altezza e la cappelliera è davvero “misera”.
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